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Cultura & Dintorni: la bacheca virtuale di Eventi e Segnalazioni
Presentazione di TRACCE il 18
agosto 2024
Romanzo
di Gabriella Mauciere, Chiara Tringali - Paginascritta Edizioni
Al via con il secondo appuntamento della presentazione di TRACCE, il
romanzo di Gabriella Mauciere e Chiara Tringali, edito da Paginascritta Edizioni. Dopo la prima, patrocinata dal Comune di Avola (SR) il 28 giugno e svolta all’interno dell’antichissima
Biblioteca Comunale di Avola (SR), l’iter continua con la seconda nel sud-est siciliano che sarà ospitata al Tecnoparco Museo di Archimede di Siracusa il 18 agosto alle ore 19,30.
A presentare e dialogare con le autrici sarà Erika Barresi, regista e
autrice teatrale, in un’atmosfera spensierata e riflessiva, all’interno di una suggestiva e accogliente location immersa nel verde. Non mancherà qualche accenno canoro-jazz a...
“intersecarsi” nella vicenda! E per chi avrà piacere, la serata procederà all’insegna della cultura con le visite guidate delle opere di Archimede.
La percentuale di incasso di Paginascritta Edizioni su ciascuna copia
venduta sarà interamente devoluta a sostegno dei bambini oncologici (sia a favore della ricerca scientifica, sia per l’acquisto di giocattoli e per l’organizzazione di laboratori
ludico-ricreativi).
Si ringrazia l’Arch. Cinzia Vittorio che ha permesso la realizzazione
dell’evento.
La percentuale di incasso di Paginascritta
Edizioni su ciascuna copia venduta sarà interamente devoluta a sostegno dei bambini oncologici (sia a favore della ricerca scientifica, sia per l’acquisto di giocattoli e per l’organizzazione di
laboratori ludico-ricreativi).
Di Tracce esistono sia la pubblicazione e-book sia la corrispettiva cartacea.
Africa la gente del Mali - reportage
di Salvatore Raudino
Malí, paese africano situato nella frontiera del Sahara con le savane dell’Africa Occidentale, a circa 1.500 km dall’Atlantico, si trovano le famose formazioni rocciose di Bandiagara. Addossate
alle pareti della roccia e costruite attorno a delle caverne è possibile vedere delle costruzioni di fango con il tetto di paglia, alcune delle quali sono sollevate a 200 metri da terra. Possono
essere raggiunte soltanto scalando gli stretti scaloni tagliati nelle spaccature delle pareti. Ma non si cerchi di visitarle. È lì che vivono i Dogon, un popolo molto diverso dagli altri popoli
africani e le loro dimore sono luoghi vietati agli stranieri. Secondo la tradizione narrata, essi sono giunti a Mali circa 600 anni fa ed hanno
costruito le case sulle rocce per proteggersi dagli attacchi delle tribù che abitavano la regione. Pur non avendo mai usato un telescopio, i Dogon erano a conoscenza dell’esistenza di quattro
lune di Giove. In verità Giove ne possiede molte altre, ma le più grandi e principali sono quattro: Io, Calisto, Ganimede ed Europa. Inoltre i Dogon sanno che Saturno ha un anello.I Dogon
attribuiscono il principio della Creazione alla stella Sirius B. Questa stella è stata scoperta dalla scienza solamente nel secolo scorso e la prima foto è stata realizzata soltanto nel 1970.
Sirius B è una stella nana bianca ed è quasi accoppiata alla sua sorella Sirius A, una delle stelle piú visibili a prima vista. L’immagine della Sirius B si confonde con lei e soltanto meno di
trenta anni fa è stato possibile distinguere che vi erano due stelle invece di una. I Dogon descrivono anche la Via Lattea come una galassia a spirale formata da milioni di stelle. Si tratta
davvero di un popolo speciale. Tra le altre cose, vivono in completa armonia sociale e nei loro villaggi non ci sono crimini, ne suicidi, ne furti. Per loro, la vita è sacra e qualunque conflitto
si risolve in modo pacifico. Ciò che viene riscontrato nelle piccole comunità dei dogon diventa un fenomeno sociologico, poiché questo popolo conta 25.000 abitanti, gran parte dei quali vive
nelle case sulle rocce. Nonostante essi conoscano la scrittura moderna e potendo quindi trascrivere la loro storia e cultura, l’ermetismo che caratterizza questo popolo fa sì che preferiscano
trasmettere le loro tradizioni verbalmente. È vero che solo pochi conoscono il loro passato storico, ma i loro antenati hanno lasciato sulle pareti delle caverne di Bandiagara, pitture e
pittogrammi che solo recentemente sono stati decifrati, perché erano sotto custodia dell’Ogon, alto sacerdote custode della sapienza. Gli attuali Dogon. I campi nei quali essi sono più avanti
sono la scienza e la medicina. Gli anziani praticano l’arte della divinazione, con meravigliosi risultati e senza i riti feticisti comuni a tutte le tribù dell’Africa nera. Infatti, gli anziani
assicurano che non sono stregoni, ma restano in silenzio quando si chiede loro come realizzano le guarigioni e le predizioni con tanta precisione. Da quel poco che dicono, è stato possibile
dedurre che si basano nell’unità dell’uomo con la natura e nella relazioni dei due opposti: la vita con la morte, la creazione con la distruzione, il grande con il piccolo, la salute con la
malattia… Sebbene siano gelosi dei loro segreti e molto poco comunicativi con gli stranieri, non sono ostili ne sgarbati e permettono ai visitatori di presenziare alle loro feste, convinti che
essi non siano capaci di capire il simbolismo che racchiudono. In questo modo è stato possibile conoscere parte dei loro riti, che per alcuni ricercatori sono lontani dall’essere rappresentativi
di una cultura scientifica, essendo rituali animasti di celebrazione della vita, pur riconoscendo che siano più avanti delle cerimonie magiche di altri popoli. Siano i Dogon gli ultimi vestigi di
un’antica civiltà, o un popolo accerchiato dalla ostilità dei suoi vicini, che ha sviluppato una filosofia e una tecnologia sorprendenti, ciò che i visitatori riconoscono è che sono senza dubbio
un esempio di comportamento umano veramente degno… che di per sé fa che questo popolo sia uno dei più civilizzati degli attuali abitanti della Terra.
«Apparentemente una sera come tante, un rientro a casa dopo aver vissuto un quotidiano, fatto di lavoro, passioni e tempo
che trascorre. Ma stavolta La Protagonista decide di non lasciarsi più alle spalle l'ondata di riverbero che è stata taciuta, e ora se ne lascia attraversare, quasi come un dolce obbligo.
Ha inizio una cascata di pensieri, ricordi, emozioni che esprimono la sua crisi di donna illusoriamente appagata da una "forma" pirandelliana dentro cui è costretta a vivere per sentirsi viva,
dalla realizzazione di obiettivi concreti e dall'approvazione altrui. Ed ecco i luoghi comuni su cosa sia la felicità, "ri-flessioni" su quali possano essere le sue coordinate spazio-temporali,
attraverso l'incontro con Il tanghero, La leader, Il giocoliere e La pittrice, personaggi muti, proiezioni di se stessa, alter ego di passione smodata, potere
fasullo, ironia beffarda e creatività taciuta. Emerge l'istinto primordiale di ricerca del senso profondo espresso dalla parola "felicità", quello puro, libero da ogni possibile condizionamento.
Il percepire il ritrovamento del sé profondo in dimensioni infinite, come sospese tra le ali di una farfalla, "altro" luogo di potenziale scelta della propria trasformazione.
La Stanza n. 4 dell’Artista Massimiliano Frumenti, site place della Performance, è il luogo più
intimo della Non solo lei del reading: un io-narrante che diventa la Stanza, ora con finestre, ora senza. Ora al buio, o in penombra, ora attraversata di luce. Varie le
prospettive, a dilatarla o rimpicciolirla tramite diversi registri espressivi. “Con le mani in pasta”, imbrattate e sincere di ogni transito, fuga, sosta. Volo» (Gabriella Mauciere, dir. edit. e
cult. di Paginascritta Edizioni).
«Apparentemente una sera come tante, un rientro a casa dopo aver vissuto un quotidiano, fatto di lavoro, passioni e tempo che trascorre. Ma stavolta La Protagonista decide di
non lasciarsi più alle spalle l'ondata di riverbero che è stata taciuta, e ora se ne lascia attraversare, quasi come un dolce obbligo. Ha inizio una cascata di pensieri, ricordi, emozioni che
esprimono la sua crisi di donna illusoriamente appagata da una "forma" pirandelliana dentro cui è costretta a vivere per sentirsi viva, dalla realizzazione di obiettivi concreti e
dall'approvazione altrui. Ed ecco i luoghi comuni su cosa sia la felicità, "ri-flessioni" su quali possano essere le sue coordinate spazio-temporali, attraverso l'incontro con Il
tanghero, La leader, Il giocoliere e La pittrice, personaggi muti, proiezioni di se stessa, alter ego di passione smodata, potere fasullo,
ironia beffarda e creatività taciuta. Emerge l'istinto primordiale di ricerca del senso profondo espresso dalla parola "felicità", quello puro, libero da ogni possibile condizionamento. Il
percepire il ritrovamento del sé profondo in dimensioni infinite, come sospese tra le ali di una farfalla, "altro" luogo di potenziale scelta della propria trasformazione» (Gabriella Mauciere,
Dir. Edit. e Cult. di Paginascritta Edizioni).
Performanceteatrale site specificopen airall’interno della
“Manifestazione Culturale VI Congresso Internazionale delle Arti effimere Noto 2016”
Una bambola-carillon, un bambino che gira la sua corda: ha inizio lo sciogliersi di filastrocche che raccontano della terra, dei suoi diversi elementi che
la compongono. Materiali organici e minerali che sono un mondo di creazione, rappresentanti l’origine del “bello”: un fiore, semplice, profumato e fiero della sua storia “sostanziale”, fatta
anche di batteri e sassolini oltre che della propria “bontà” e gentilezza. Un “dono” sincero, essenziale. La bambola, di porcellana a richiamare la somaticità umana, e il bambino, come fosse un
suo simile reale, come metafora di quella purezza che è il gesto stesso dell’atto del dare, ad un passante. A qualcuno che rispecchia la propria natura profonda e il proprio relazionarsi al mondo
nella dinamica dei due personaggi, di per sé “giocosi”, privi di condizionamenti o subordinazioni ad eventuali restrizioni comportamentali. Per questo liberi, spontanei, “meravigliosamente
umani”, immersi ed esprimenti la “naturale” fertilità di un relazionarsi che è interdipendente e dunque sollecitante di una riflessione sulla responsabilità del singolo agire nel mondo.
Shiva, presente nei canti di sottofondo, è la divinità-involucro simbolica dell’incessante, e segreto, fluido rigenerarsi di tutte le cose. Metonimia del ritmo cosmico, autentico come il
gioco e il gesto di un bimbo, genuino come la fertilità della terra che regala al mondo una sua espressione, preciso come lo scandire delle filastrocche di un carillon. Circolare, come
tutta la dinamica “rappresentata”, a dare un senso di passato, nel presente, con un tendere al futuro che è il passante che riceve il “dono” e a sua volta può donarlo, nella percezione della
coesistenza temporale. “Bellezza” dell’“integrità” della vita (Gabriella Mauciere, Dir. Edit. e Cult. di Paginascritta Edizioni).
(Si informano le gentili persone che vorranno partecipare che non appena lo spettacolo sarà iniziato non sarà più possibile entrare, in
quanto, trattandosi di unreading, se ne potrebbe intralciare la fruizione. Grazie della cortese collaborazione)
«Apparentemente una sera come tante, un rientro a casa dopo aver vissuto un quotidiano, fatto di lavoro, passioni e tempo che trascorre. Ma stavolta La Protagonista decide di non
lasciarsi più alle spalle l'ondata di riverbero che è stata taciuta, e ora se ne lascia attraversare, quasi come un dolce obbligo. Ha inizio una cascata di pensieri, ricordi, emozioni che
esprimono la sua crisi di donna illusoriamente appagata da una "forma" pirandelliana dentro cui è costretta a vivere per sentirsi viva, dalla realizzazione di obiettivi concreti e
dall'approvazione altrui. Ed ecco i luoghi comuni su cosa sia la felicità, "ri-flessioni" su quali possano essere le sue coordinate spazio-temporali, attraverso l'incontro con Il
tanghero, La leader, Il giocoliere e La pittrice, personaggi muti, proiezioni di se stessa, alter ego di passione smodata, potere fasullo, ironia beffarda e
creatività taciuta. Emerge l'istinto primordiale di ricerca del senso profondo espresso dalla parola "felicità", quello puro, libero da ogni possibile condizionamento. Il percepire il
ritrovamento del sé profondo in dimensioni infinite, come sospese tra le ali di una farfalla, "altro" luogo di potenziale scelta della propria trasformazione» (Gabriella Mauciere, Dir. Edit. e
Cult. di Paginascritta Edizioni).
Al Coccia un nuovo appuntamento dedicato alla danza,
“Città PerCorpi visionari
Un nuovo appuntamento al Teatro Coccia di Novara dedicato al progetto di divulgazione dei codici della danza Per Corpi Visionari (P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera
2007-2013), che si sviluppa tra il Piemonte (Torino, Novara e Meina) e il Canton Ticino.
L’evento, dal titolo “Città Per Corpi Visionari”, si terrà da giovedì 18 a domenica 20 settembre e si articolerà in due momenti laboratoriali dal titolo Il Pensiero del Gesto e una lecture
demonstration, sul palcoscenico del teatro novarese, dal titolo Nik. Parallelamente a Venaria Reale (TO) Associazione Didee propone una sezione del festival La Piattaforma dedicata a PerCorpi
Visionari: l’evento, dal titolo Giardini PerCorpi Visionari, si inserisce nel contesto di Giornate da Re e Natura in Movimento, avrà la sua espressione artistica sabato 20 e domenica 21 settembre
dalle ore 16 ai Giardini della Reggia di Venaria Reale.
PerCorpi Visionari nasce come progetto di cooperazione territoriale tra Fondazione Teatro Coccia di Novara, Associazione Didee- arti e comunicazione e Coorpi – Coordinamento Danza Piemonte di
Torino, Associazione Lis lab Performing Arts di Meina (Novara) e i partner svizzeri Fondazione La Fabbrica di Losone e Associazione LitroCentimetro di Bellinzona. In occasione del centenario
delle sperimentazioni di Rudolf von Laban, padre della danza contemporanea, al Monte Verità, ci si è interrogati sul senso profondo della ricerca artistica e in particolare su linguaggi che
abitano territori ad alta densità visionaria, quali la danza e la performance, con un’attenzione alla relazione dell’uomo con la natura. Soglie attraverso cui operatori e critici s’incontrano,
artisti e territorio possono dialogare oltre le barriere d’identità, costume, età e ambiente.
IL PENSIERO DEL GESTO – SEMINARIO DI TECNICA NIKOLAIS con Simona Bucci
Teatro Coccia di Novara Giovedì 18 settembre 2014 dalle 17 alle 19.30 e domenica 21 settembre 2014 dalle 17 alle 19.30 seminario gratuito di danza contemporanea per danzatori
intermedi/avanzati.
Iscrizioni aperte fino al 15 settembre 2014, ad esaurimento posti.
NIK – LECTURE DEMONSTRATION SU ALWIN NIKOLAIS
Condotta da Simona Bucci
Teatro Coccia di Novara, domenica 21 settembre 2014, ore 20.30
Con la partecipazione dei danzatori del workshop a cura di Simona Bucci del 18 e 21 settembre presso il Teatro Coccia
Ingresso gratuito. Si consiglia di prenotare il proprio biglietto entro il 18 settembre 2014. T. 0321.233200
“Partendo da un testo e dalla scrittura capire come si traduce una parola in scena. Giuseppe Liotta condurrà all'interno del meccanismo di regia, spiegando i modi e
motivi della messa in scena, i perché delle scelte, i legami col testo, i ruoli dell'attore.
La partecipazione è aperta a tutti, previa iscrizione ed è gratuita. Per iscrivervi scrivete un messaggio Facebook aLinCo
Festo
sulla pagina diLinCo
Linguaggi Contemporanei.
LinCo apre il suo festival ai laboratori e alla formazione del pubblico”
La città di Avola presentata attraverso le cartoline multimediali di Hook
Il video “Avola | Sicily” fa parte del progetto di cartoline multimediali ideato da HooK, agenzia di comunicazione crossmediale
specializzata in social media marketing e produzioni audiovisive.
Per la realizzazione del video della città di Avola, si è scelto di tracciare un vero e proprio percorso emozionale che accompagna lo spettatore tra le vie, le chiese, i palazzi della città
esagonale, invitandolo a guardare ogni cosa come se fosse la prima volta, per lasciarsi attrarre dai particolari.
L’accesso al video è semplice: sono stati utilizzati i QR Code, con l’idea che la cartolina non sia soltanto una fotografia statica, ma diventi un “giro turistico virtuale” per
ripercorrere le tappe principali dei luoghi più amati durante il proprio soggiorno in Sicilia, e farli conoscere ad amici lontani.
Come leggere la cartolina?
La cartolina multimediale presenta sul retro un QR Code leggibile tramite un' applicazione gratuita disponibile e utilizzabile da qualsiasi dispositivo smartphone.
Il QR Code permetterà di visualizzare il link presente su youtube e trasporterà i destinatari al ritmo di una musica allegra e incalzante in un vero e proprio video-tour della città.
La cartolina multimediale verrà distribuita gratuitamente nei vari esercizi commerciali della città di Avola.
Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013
Presenta lo spettacolo di danza contemporanea
Le Foglie e il Vento
Giovedì 22 maggio 18.30
accoglienza con aperitivo di frutta
Giovedì 22 e Venerdì 23 maggio ore 10.30 (repliche scolastiche)
Piccolo Coccia, piazza Martiri 2, Novara
La vita di una foglia e del suo albero sono la traccia narrativa dello spettacolo Le Foglie e il Vento, in programma giovedì 22 maggio alle ore 18,30 e in replica per le scuole giovedì 22 e
venerdì 23 alle ore 10,30 al Piccolo Coccia di piazza Martiri 2 a Novara, a cura di Associazione Didee e Fondazione Teatro Coccia.
Liberamente ispirato a La Foglia Muriel del pedagogista italo americano Leo Buscaglia, lo spettacolo Le Foglie e il Vento, ideato da Mariachiara Raviola, è frutto del percorso creativo tout
public nell’ambito del progetto PerCorpi Visionari (P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013). Interpreti dello spettacolo sono Stefano Botti e Francesca Cinalli, con lo
sguardo coreografico di Aldo Torta e il tappeto musicale di Paolo De Santis. La performance propone un immaginario poetico e una danza rituale capace di far rivivere i ritmi della natura ed
entrare nella favola universale del ciclo della vita. «Il racconto è suggerito non dalla classica narrazione, bensì da un linguaggio coreografico nato dalla ricerca del movimento del corpo nella
sua relazione con l’ambiente – spiega Mariachiara Raviola, autrice di Le Foglie e il vento e direttrice artistica del progetto PerCorpi Visionari - Anche il tappeto sonoro racconta e
rievoca memorie, attraverso i suoni della natura e della quotidianità». Un racconto danzato per adulti e bambini, una metafora dell’esistenza che, con semplicità, apre la via a profonde
riflessioni. E narra il percorso dell’esistenza nelle sue varie fasi, attraversando un bosco che dalla luce della vita, cresce alimentandosi di amicizie e amore, fino a sperimentare l’abbandono,
la solitudine, e la morte, evento che non determina la fine ma, come sottolinea Leo Buscaglia nel suo testo, segna l’inizio…di una nuova storia. Lo spettacolo è anche il risultato della
sperimentazione che il percorso formativo previsto dal progetto PerCorpi Visionari ha svolto con le scuole di danza novaresi ed alcune classi delle materne ed elementari. Firma la regia
Mariachiara Raviola, direttrice artistica di Associazione Didee, da tempo impegnata nella realizzazione di laboratori e delicati spettacoli di teatrodanza per bambini e famiglie. L’assistenza
alla regia è curata da Lisa Pugliese. Le Foglie e il Vento è una coproduzione Associazione Didee e Fondazione Teatro Coccia, in collaborazione con Tecnologia Filosofica e sostenuta da Piemonte
dal Vivo.
Flash Mob di danza urbana, performance e installazioni open air nel cuore della città
Evento a cura di Ass. Didee in collaborazione col Teatro Coccia, nell’ambito del Progetto PerCorpi Visionari - PO di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013
Venerdì 21 dalle ore 17,30
Sabato 22 marzo dalle ore 16,30
Centro storico di Novara
La danza performativa sarà protagonista dell’evento Novara Corpi Visionari. Nei pomeriggi di venerdì 21 e sabato 22 marzo, nelle vie e nelle piazze del centro
storico, in occasione dell’equinozio di primavera, una performance corale coinvolgerà 7 scuole di danza e centinaia di danzatori.
L’evento Novara Corpi Visionari è il frutto del percorso formativo curato da Associazione Didee (Torino), in collaborazione con il Teatro Coccia
(Novara),volto ad un avvicinamento del grande pubblico alla danza contemporanea e performativa, ed è parte del Progetto PerCorpi Visionari sostenuto dal Programma Operativo di
Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007- 2013.
Il primo appuntamento è venerdì 21 marzo dalle ore 17,30 alle 19,30, con un Flash Mob e installazioni dislocate in luoghi simbolo della città: da piazza del Duomo a piazza delle
Erbe, passando per il cortile del Broletto. In programma Improvvisazioni per Novara con alcuni giovani danzatori novaresi e torinesi, coordinati da Paola Colonna e Cristina
Pautasso - Rapatika (To); Effettoserra di e con Aldo Torta e Stefano Botti – Tecnologia Filosofica (To) e In superficie di e con Francesca Cinalli, paesaggio
sonoro di Paolo De Santis - Tecnologia Filosofica (To).
Novara Corpi Visionari prosegue sabato 22 marzo dalle ore 16,30 alle 19 con una grande esibizione corale. 7 scuole di danza di Novara e Torino coinvolgeranno,
infatti, 100 giovani danzatori in una coreografia comune e performance open air, secondo i propri linguaggi e il proprio stile coreutico. Il Flash Mob si muoverà a passo di danza tra piazza
del Duomo, piazza delle Erbe, cortile del Broletto, Galleria dei Portici, piazza Puccini e rotonde con passaggi pedonali. Radio Azzurra fm 92.100 e 100.500, emittente locale
novarese diretta da Ugo Ponzio, trasmetterà in diretta la musica di accompagnamento alla coreografia comune. All'evento, diretto da Paola Colonna, partecipano
gli allievi delle scuole novaresi e di Torino che hanno preso parte ad un percorso di formazione, tra le quali Centro Danza Buscaglia, Città della Danza, Danza Viva, Rapatika, Tempio della Danza,
Studio Danza Novara, Yin Yang Club. Alla performance intervengono anche gli allievi del laboratorio Dalle radici del movimento alla danza creativa, che ha preso spunto dallaDanza Sensibile®, con una performance curata da Aldo Torta/Tecnologia Filosofica e Mariachiara Raviola.
L’evento introduce il grande pubblico alla danza della compagnia diretta da Mauro Astolfi, Spellbound Contemporary Ballet,
protagonista sabato 22 e domenica 23 marzo al Teatro Coccia con il visionario spettacolo “Open”, coreografie di Daniel Ezralow.
Mauro Astolfi e la compagnia Spellbound Contemporary Ballet da lui diretta, incontrano i giovani danzatori novaresi venerdì 21 marzo dalle 15,30 alle 17,30:
lezione di danza su palco, aperta al pubblico, e successivo dibattito moderato dal professor Alessandro Pontremoli dell’Università di Torino, al Teatro Coccia di via Rosselli 47 a Novara.
Iscrizione alla lezione gratuita su curriculum da inviare a didee@corpivisionari.eu. Prenotazione per il pubblico uditore al numero 342-9243798. L’appuntamento è collegato all’evento Novara Corpi
Visionari a cura di Associazione Didee di Torino in collaborazione col Teatro Coccia di Novara, nell’ambito del Progetto PerCorpi Visionari - PO di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera
2007-2013.
Novara Corpi Visionari è un evento gratuito
Per informazioni: Associazione Dideearti e comunicazione
DAISAKU IKEDA – Antonio La Spina a Milano - 19/02/2014
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO, ORE 18.00: Presentazione del libro “Daisaku Ikea” di Antonio La Spina a Milano presso la Feltrinelli di Piazza Duomo (via Ugo Foscolo 1/3). Intervengono Luigi Berzano e
Alessandro Gilioli, con una testimonianza di Paola Maugeri. Sarà presente l’autore (fonte e per maggiori info atlink).
1 febbraio 2014: anteprima cortometraggio “LA PANCHINA” di Raffaele Carro
Il 1 Febbraio a Vallo Della Lucania (SA), sarà presentato “La Panchina” di Raffaele Carro, il cortometraggio interamente girato nel Cilento e realizzato grazie ad una
campagna di raccolta fondi dal basso. La serata inizierà alle h 18.00all’interno del Cinema Micron in via Palazza 2 Vallo Scalo (SA), con una presentazione
seguita dalla proiezione del cortometraggio. Il regista Raffaele Carro e i protagonisti saranno presenti in sala per incontrare e rispondere alle domande del pubblico. Interamente girato
a Gioi (SA) con un cast tecnico e artistico di professionisti cilentani, “La Panchina” racconta la storia di due creativi Francesco (Francesco Pugliese) e Gianluca (Gianluca Lamanna)
che seduti su di una panchina all’interno di un deserto e fatiscente parco pubblico, si ritrovano a bere, fumare e a scambiarsi idee su come realizzare un cortometraggio. Il fluire casuale dei
pensieri ci trascinerà all’interno di surreali scenari cinematografici apparentemente senza senso e senza scopo, in una riflessione che racconta il sogno di fare cinema oggi.
Il cortometraggio è stato realizzato grazie ad una innovativa e coraggiosa formula produttiva per mezzo di una raccolta fondi online, con il contributo di alcune micro quote versate dai
sostenitori attraverso il sito Produzioni Dal Basso. Questa anteprima diviene un modo per far conoscere le abilità artistiche e professionali di quanti operano nel territorio Cilentano e
ringraziare coloro i quali hanno collaborato per la costanza e la fiducia nel lavoro svolto (fonte e per maggiori info atlink).
Noto d'inverno ha un cielo di irriducibile azzurro in cui le nuvole si rincorrono cangianti, rapide come le idee, fresche come le novità che non si esauriscono col finire della bella stagione ma
mutano nel passaggio e si travestono di intimismo, di riflessivo calore natalizio. Teatro, cinema, libri, musica, arte, attività per bambini, riempiono la vivace proposta culturale di questa Noto
d'inverno che giunge fino a marzo, chiudendo idealmente il cerchio di una programmazione che punta decisamente sulla Cultura e sul Turismo e dura 12 mesi l'anno. Cultura che è innanzitutto
servizio per la comunità, pane quotidiano da consumare nei suoi luoghi d'elezione, riproporsi costante di piccoli e grandi eventi che diventano abitudine e modo di vivere e quindi, anche in bassa
stagione, offerta di qualità che vuole intrattenere il turista interessato a godere dei mille volti della città, attraversarne le stagioni, visitarne il suo inedito cuore d'inverno.
materiale grafico e fotografico distribuito in base all'art. 65 della Legge sul diritto d'autore
Adriana Spuria Band Live@Troubadour
Venerdì 22/11/2013
c/o Troubador Pub a Siracusa
Free Entry
Adriana Spuria in trio al Troubadour, con Salvo Adorno al piano/tastiere e Biagio Martello al contrabbasso. Una miscela esplosiva che può fornire solo della buona musica. Adriana, Salvo, Biagio
ed i ragazzi del Troubadour vi aspettano, non potete mancare...
23 LUGLIO 2013 Appuntamento a MARZAMEMI! ore 21.30 Cortile di Villadorata, Piazza Regina Margherita:
No signal diRaffaele Carroin CON-CORTO!
FOTOGRAFIA Anton Kolosov MUSICA PROPAGANDA.MOIO SocialBluesClub MONTAGGIO Simona Infante GRAFICHE Alfredo Monzillo FOTO DI SCENA Giorgio Sergi PROMOZIONE E COMUNICAZIONEChiara Tringali CON Pietro De Silva, Vincenzo Failla,
Elisabetta De Vito, Veronica Liberatore, Bianca
Galvan
Presentazione del libro "PER UN TEATRO POP - La lingua di Babilonia Teatri" di Stefano Casi
Il 15 giugno 2013
c/o la “Sala Cinema” del Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa (NA)
alle ore 21,45 dopo la prima teatrale di Lolita (a cura di "Babilonia Teatri").
Per un teatro pop
La lingua di Babilonia Teatri
Stefano Casi
«Si sono definiti pop, rock, punk, ma il loro nome dice già tutto: Babilonia Teatri. Hanno vinto il Premio Scenario, il Premio Ubu, il Premio Hystrio, il Premio
Franco Enriquez: tutto in pochissimi anni di vita, da quando nel 2007 Enrico Castellani e Valeria Raimondi hanno dato vita alla compagnia.
Babilonia Teatri ha saputo marcare questi anni con un’originalità rara nelle giovani formazioni artistiche, inventando letteralmente una nuova lingua teatrale. Con un marchio inconfondibile:
l’hanno definito rap, litania, coro, un teatro dove il testo dilaga beffardo e musicale in tirate declamate in modo cadenzato da performer raggelati in una frontalità implacabile.
Con il loro spettacolo-rivelazione “made in italy” hanno raccontato l’italietta avida e razzista dei nostri anni, dalla prospettiva della provincia veneta, fucina di nuove esperienze che stanno
riscrivendo la geografia teatrale contemporanea. Lo hanno fatto reinventando lo spazio, la drammaturgia, la recitazione, l’attore e perfino il tecnico, rigorosamente a vista.
Hanno messo alla berlina la mancanza di lavoro in “Underwork”, la pornografia e lo sciacallaggio dell’informazione in “Pornobboy”. Hanno spiato il pianto dei bambini facendoli sorridere in “Baby
don’t cry”. Hanno indagato la morte con glaciale cinismo e sorprendente dolore in “The end”. Hanno raccontato in Pinocchio una rinascita, quella delle persone uscite dal coma, senza pietismi e
con l’autoironia di chi ha viaggiato davvero oltre la vita» (in link).
Il viaggio di Piero | OR Fase Uno - Roma 19 aprile 03
OcchiRossi | Fase Uno
Miriam Di Domenico, Veronica Leffe e Benedetta Sonqua Torchia “Il viaggio di Piero” Venerdì 19 ore 18.00 Associazione Età Libera via Ugento 9 (Zona Quarticciolo-Roma) http://www.eta-libera.it/
Venerdì 19 aprile Miriam Di Domenico, Veronica Leffe e Benedetta Sonqua Torchia presentano un progetto di contaminazione narrativa, in cui si incontrano linguaggi
diversi: fotografia, illustrazione e testo scritto. Il progetto fa parte del circuito espositivo della Fase 1 del Festival indipendente di fotografia OcchiRossi.
******
Occhi Rossi è un progetto collettivo che promuove una cultura fotografica volta a scardinare il meccanismo di ricodificazione delle immagini tentando di eliminare
le intermediazioni economiche e culturali tra chi produce fotografia e chi la fruisce. Nasce a Roma alla fine del 2008 e, nel 2013, è giunto alla sua 4° edizione.
Il 12 aprile 2013 sarà inaugurata presso la Biblioteca Civica del Castello di Piobesi torinese (TO) la mostra , “Il Talento del Sapore” contemporanee interazioni tra arte e gusto.
L’esposizione curata da Alessandro Allocco, si inserisce in un più ampio progetto espositivo che mira alla promozione del patrimonio culturale e alla valorizzazione degli artisti
quale patrimonio umano da sostenere e incoraggiare come opportunità di crescita e di sviluppo. I sei autori presenti propongono vie di espressione personali che inglobano le
esperienze del passato fondendole con nuove cifre stilistiche in un unicum armonico che ristora la vista e rinnova i sensi. “Il Talento del sapore”,visitabile dal 12 aprile al 10 maggio
2013, indaga in due sezioni distinte e collegate (biblioteca e sede I.F.S.E) la capacità di interazione tra due settori, cibo e arte, che da sempre dialogano tra le pagine dei libri e sulle
tavole e che, dalle Avanguardie in poi, hanno visto un susseguirsi di sperimentazioni condivise. Con l’attualità del Food Design queste ricerche giungono ad inediti linguaggi e ad una nuova
ed innovativa cultura dell’alimentazione in duplice veste: cibo per il corpo e cibo per la mente. L’evento si propone, oltre alla valorizzazione delle eccellenze nelle arti visive e culinarie, di
proporre all’attenzione del pubblico pagine poco indagate sulla storia dell’arte contemporanea e intende essere un incipit per i visitatori al fine di interessarli con più strumenti alla tematica
presentata (fonte e per maggiori info: www.aitmart.eu).
Segnaliamo "Diario del giorno prima" di Gilberto Finzi, Nomos Edizioni
"Gilberto Finzi è nato a Mantova, ma vive da decenni a Milano. È laureato in lettere moderne.
Consulente editoriale e critico letterario, ha collaborato a diversi quotidiani (“Corriere della Sera”,“Avvenire”) e a riviste. Ha curato l’opera omnia del Premio Nobel S. Quasimodo per
i Meridiani Mondadori; due antologie di “novelle” dell’800 e del ’900 per Garzanti, e svariate riedizioni di classici contemporanei.
Ha approfondito il lavoro sul secondo ’800 con l’antologia Lirici della Scapigliatura (Mondadori 1965, riedita nel 1996) e curando l’opera poetica di Giovanni Camerana (Einaudi
1969). Del 1980 è l’antologia Racconti neri della Scapigliatura (Mondadori). Ha pubblicato cinque libri di critica letteraria, due romanzi e una “favola politica” ispirata alla
Repubblica di Platone, Il tarlo della libertà (2004). Articoli di impegno civile sono raccolti in Costume e pattume, del 1991. Tra le raccolte di poesia più recenti:
L’oscura verdità del nero (Garzanti 1987), Dèmone se vuoi (Book edit. 1994), Soldatinod’aria (Marsilio 2000), il volume antologico
La ventura poetica (1953-2002), prefazione di Giovanni Raboni, Fondazione Banca Agricola Mantovana, F. Motta Editore 2002, riediz. aumentata
La Vita Felice (2009). Nel 2006, Poetile (Aragno).
È stato tradotto in francese da Delfina Provenzali, in inglese da Vanna Tessier, in croato da Mladen Machiedo".
(fonte e per maggiori info:
all’interno della Manifestazione Culturale “Effetto Noto 2012”
il 14 settembre 2012
alle ore 20.30
c/o Cortile del Convitto Ragusa
c.so V. Emanuele n. 91 – 96017 Noto (SR)
ingresso libero
“Non lo tocchiamo questo tasto è una drammaturgia in chiave comico-riflessiva riguardante alcuni aspetti-tabù che ogni persona si ritrova a vivere nella società contemporanea; si tratta,
infatti, di una serie di diversi sketch che toccano temi quali: la difficile e conflittuale comunicazione nel rapporto di coppia e in generale tra le persone, la relazione talvolta di
sottomissione della donna con il proprio datore di lavoro, la relazione talora di eccessiva competizione tra fratelli, la mancanza di valori nel rapporto figli/genitori, il sottile invischiamento
tra Politica e Chiesa, il rapporto con la superstizione e le facili soluzioni ai problemi richieste a cartomanti di turno, la dipendenza dal fumo come metafora di dipendenza più ampia allorquando
si perde il contatto con se stessi sfociando in «ipocondria sociale»” (Gabriella Mauciere, Dir. Edit. e Cult. di Paginascritta Edizioni).
Presentazione del libro "La mia fede in Cristo – Cammino, esperienze e testimonianza di vita autentica" di Domenica Ledda, edito da T.A.S. - Tipografia Associati Sassari
Il 29 agosto 2012 alle ore 19,00
presso la Sala della Sacra Famiglia in Castelsardo (SS)
sarà presentato il libro
La mia fede in Cristo
Cammino, esperienze e testimonianza di vita autentica
di Domenica Ledda,
dal Prof. Salvatore Mauciere
(collaboratore alla Redaz. di Paginascritta Edizioni di Avola - SR)
“Stile chiaro, sciolto, suasivo e descrizione mista a narrazione puntuale ed esaustiva, fanno si che l'autrice possa esprimere i propri contenuti con passione ed oggettiva conoscenza delle
tematiche e problematiche messe in atto. Ad una breve, ma incisiva presentazione della sua primitiva formazione con specifiche informazioni a livello strettamente personale, nonché familiare, fa
seguito una approfondita "escalation" attinente al Vecchio e Nuovo Testamento, calata nel contesto della Sacra Bibbia. Il tutto è avvolto da cenni storici riscontrabili facilmente nelle Sacre
Scritture e nei riferimenti Apostolici, per non dire in validi testi di Storia Romana. Lungo tutto il percorso il periodare va sciogliendosi e snodandosi nei meravigliosi meandri dei contenuti,
sicuramente ed assolutamente di grande valore educativo ed ecclesiastico per le future generazioni che si affacciano in un mondo fin troppo saturo di falsi miti e valori umani. La nascita della
Chiesa, la nascita di Gesù, i Sacramenti e disparate argomentazioni di cui si compone lo scritto in questione, completano il lavoro che si affida alla benevolenza della critica ed una attenta
disamina del lettore di qualunque grado di cultura ed istruzione personale. L'augurio più sincero all'autrice è ce possa ancora una volta darci opere di vero talento contenutistico ed espressivo.
Grazie, quindi, ad meliora, ad malora”.
(Prof. Salvatore Mauciere, dalla Presentazione al testo)
Roma, dal 30/03 al 30/04/2012 – COMUNICAZIONE IN VETRO di Cosimo Paiano
c/o “FRANE letterarie”
Via di San Martino ai Monti 7a
“Il punto geometrico è un ente invisibile. Esso dev'essere definito anche un ente immateriale. Dal punto di vista materiale il punto equivale allo zero. In questo zero sono però nascoste varie
proprietà "umane". Ai nostri occhi questo punto zero – il punto geometrico – è associato alla massima concisione, al massimo riserbo, che però parla. Così il punto geometrico diviene l'unione
suprema di silenzio e parole. (W.K)”
"OPEN_ART 1.0 è la prima collettiva artistica di OH! Magazine, allestita all'interno dello showroom AMBIENTI, ha come obiettivo
quello di dare spazio alla creatività e alle opere dei giovani creativi aretusei. Un mese di permanenza dove i primi 5 artisti selezionati esporr...anno le loro opere multidisciplinari:
fotografie, installazioni, sculture e oggetti di design.
Party d'apertura domenica 12 Febbraio, alle 18.30 con:
- SHOWCASE di presentazione del nuovo numero di OH Magazine
- INAUGURAZIONE della expo con gli autori
- Selezioni sonore a cura della web radio aretusea Free Radio Raheem
- corner informativo dell'associazione cultuale WATO
- aperitivo gratuito a base di nero d'Avola
In Expo: il collettivo L017 – Daniela Bramanti - Emanuele Siracusa - Giuppy Uccello.
Dalle 18.30, presso lo spazio AMBIENTI design in Via Catania 15, Siracusa. Ingresso gratuito".
Catania, dal 17/01 al 12/02/2012 - VERSO L'APPRODO #2 - Incontri di editoria e d'arte
Centro Polifunzionale Vecchia Dogana (Catania)
Un progetto di TRIBE società cooperativa
“Martedì 17 gennaio dalle ore 19 si svolgerà, presso il Centro Polifunzionale Vecchia Dogana di Catania, il secondo appuntamento di “Verso l'approdo”, un progetto della cooperativa TRIBE che
attraverso mostre, reading e presentazioni editoriali indagherà il tema dell’«approdo», inteso come spazio fisico e mentale. L’approdo è contemporaneamente un luogo di partenze e di arrivi,
testimone di grandi speranze e insostenibili delusioni, culla o sepolcro di storie e culture, confine geografico e mentale da conquistare o superare. In questo percorso la fede può rappresentare
una “nascita”, un “passaggio” oppure una “rottura”.
Per Verso l'approdo#2 l'associazione catanese A.C.A.F. proporrà tre mostre fotografiche incentrate sul culto come condizione personale e intima, ma anche come sentimento collettivo e devozione
popolare. Germe dell'indagine la festa di S. Agata di Catania – la grande manifestazione popolare, fra religione e folclore – che dal 3 al 6 febbraio riunisce, ogni anno nella città etnea, circa
un milione di persone fra devoti, pellegrini, turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo e che, nel 2008, è stata dichiarata dall’Unesco come Bene Antropologico dell’Umanità. Dal 17 gennaio
al 12 febbraio 2012 gli spazi di Vecchia Dogana ospiteranno dunque: la collettiva Agata tra noi, circa 50 scatti in bianco e nero selezionati dai 41 fotografi dell'associazione, e le personali
Devozioni agatine, con 20 fotografie di Licio La Rocca, e Mossi dalla fede, 15 immagini di Pippo Beccaccini”.
Torino, dal 9/01 al 5/02/2012 - Mostra multimediale "I bambini nella Shoah"
Libreria Feltrinelli
"Una mostra multimediale a cura di Sarah Kaminski, Maria Teresa Milano (già autrici de Il libro della Shoah) e Antonio Monaco: 20 suggestivi pannelli a colori che richiamano immagini e testi del
volume «Il libro della Shoah». Una mostra unica per i contenuti e per la par...ticolare attenzione grafica e didattica nella scelta delle immagini e dei testi. La mostra intende ricostruire il
vissuto dei «bambini nella Shoah», attraverso testi e immagini, illustrazioni, rievocazioni di fatti storici, ricordi, testimonianze e frammenti di vita quotidiana. Le opere d’arte proposte sono
di Marc Chagall, Emanuele Luzzati, Nerone (Sergio Terzi) e Valeria De Caterini, oltre a disegni di bambini e documentazione fotografica ancora inedita in Italia.
La mostra è pensata e realizzata per bambini e ragazzi dai 9 ai 14 anni, ma si rivolge anche a genitori, insegnanti, educatori e a tutti coloro che hanno a che a fare con l’educazione dei
ragazzi, per creare uno spazio di condivisione e confronto. La ricostruzione, attraverso testi e immagini, del vissuto dei «bambini nella Shoah» e la presentazione e analisi di materiale inedito
in Italia sui ghetti di Łódź e Terezín, nonché la rievocazione di fatti, ricordi, testimonianze, canzoni e vita quotidiana, offrono al lettore la concretezza del vissuto di allora, l’occasione
per interpretare l’oggi e lo spunto per costruire il domani".
Ragusa, 3/12/2011 - Teatro Don Bosco - "ANDY & NORMAN"
ore 21.00
Teatro Don Bosco di Ragusa
ANDY & NORMAN (di Neil Simon)
con ALESSANDRO SPARACINO GERMANO MARTORANA CARMEN ATTARDI
regia ALESSANDRO SPARACINO
"Prendiamo due intraprendenti giovani, un geniale scrittore e un brillante editore fai da te, perennemente assillati dalle scadenze che cercano di sbarcare il lunario mentre inseguono i loro
sogni di gloria. Aggiungiamo una provocante campionessa di nuoto sudamericana, anche lei costretta a mille lavori… Otterremo la ricetta per un sicuro piatto di risate. Andy Mancini e
Norman Gambino sono due ex compagni di scuola che convivono in una casa di proprietà dell’orribile signora Marchini. Norman è uno scrittore che sbarca il lunario scrivendo soggetti per film porno e tenendo, sotto pseudonimo femminile, una rubrica di successo di maglia e cucito su una rivista. Il suo
obiettivo è portare a termine il suo primo musical dal titolo: “USA – URSS: un amore nucleare”, di cui, però, non riesce a scrivere il finale. Andy gli fa da manager, rivestendo un altro scomodo ruolo: non avendo i due abbastanza quattrini per pagare l’affitto, è costretto a tenere buona la padrona di casa accompagnandola in
scorrerie di tipo fantozziano. La loro inquieta convivenza viene sconvolta dall’arrivo della nuova vicina di casa, Isabel, una ragazza sudamericana, reduce da una figuraccia alle
Olimpiadi di nuoto, e fidanzata con un marines degli Stati Uniti. Norman si innamora in modo morboso di Isabel, arrivando a perseguitarla: il compito di Andy è quello di
ricondurre Norman alla ragione, anche perché, avendo perso letteralmente la testa, in pratica smette di lavorare.
ANDY & NORMAN, del 1960, vede il suo debutto ufficiale sei anni dopo a Brodway ed è la commedia che ha sicuramente aperto la strada alla prolifica produzione del commediografo americano Neil
Simon. Per rendere il testo più vicino a noi e per dare una sorta di “spolveratina” alla commedia - in alcuni punti un po’ datata - si è pensato di contestualizzarlo ed ambientarlo in Italia. Ma
di fondo cambia veramente poco: anche oggi si devono fare i salti mortali per riuscire a sbarcare il lunario, soprattutto se si è dei giovani geni! Il centro di tutta la commedia rimane
incentrata, comunque, sull’amicizia tra i due protagonisti e sulla loro diversità di carattere, su cui si basano i momenti più esilaranti dello spettacolo".
Noto, 28/29/30 ottobre 2011 - OLTRENOTO, magie e antichi balocchi
OLTRENOTO, magie e antichi balocchi
venerdì 28/29/30 ottobre 2011
Noto– SR (centro storico)
“Tanti i valori di OLTRENOTO… riscoprire la Noto dei quartieri più nascosti ma di grande fascino grazie alla magia dell'arte di strada e della musica, riaffermare la
antica e dolce tradizione iblea della commemorazione dei defunti lontana dalle mode consumistiche esterofile, lasciare che i bambini diventino protagonisti dello "S-baratto"... un mercatino del
giocattolo usato per insegnare loro che il fascino di un balocco non si consuma in una sola stagione ma si può passare da bambino a bambino... OLTRENOTO, 28/29/30 OTTOBRE!”
"Musica Nuda, il duo composto dalla cantante Petra Magoni e dal contrabbassista Ferruccio Spinetti, aprirà il programma del Festival Contemporaneamente Barocco di Siena con un progetto speciale
realizzato appositamente per questa edizione 2011. L’appuntamento è per venerdì 7 ottobre alle 21 sul palco del Teatro dei Rinnovati".
“L’idea fondante del progetto La Panchina è l’anti narrazione, cioè quel regime narrativo che si basa sulla sospensione e la stasi. Qui l'azione perde ogni ruolo rilevante, la situazione
narrata si fa frammentata e dispersa, le trasformazioni o non ci sono o proseguono a rilento, la narrazione perde fluidità e scorrevolezza, e trovano grande spazio i tempi morti, quei tempi che
non sono funzionali alla progressione logica del racconto. L’anti narrazione è un fenomeno tipico del cinema contemporaneo, ma anche di alcuni autori del cinema moderno come Godard, Scorsese,
Wenders. In un regime anti narrativo viene mostrato un tempo neutro, ossia un'unità di tempo né forte né debole, ma un insieme di tempi fittizi: citazioni, parodie, stilizzazioni di diversi
linguaggi (artistici, giornalistici, cinematografici, ecc.) vengono adoperate come addensamenti di mondi e di tempi che non hanno referenti reali. In questo tipo di cinema l'immagine perde la sua
capacità di essere riflesso del mondo: non ci viene mostrata un'immagine del reale, né un'immagine condizionata dalla realtà, ma un'immagine che si pone come altro, come una eccedenza del
reale.
Sinossi
Francesco e Gianluca sono due creativi, due amici molto diversi tra loro. Si ritrovano a bere e a fumare su di una panchina in un deserto e fatiscente parco pubblico. I due si scambiano delle
idee su come realizzare un cortometraggio, l’inesperienza e la sconclusionatezza li porterà a decidere di girare un corto proprio sugli eventi che hanno appena vissuto”.
Modica (RG) dal 4 al 10 agosto 2011 - FLUTTUANTE di Salvatore Santoddì
FLUTTUANTE di Salvatore Santoddì all'Aperitivo ad Arte
Dal 4 al 10 agosto 2011
L'inaugurazione della Mostra sarà giovedì 4 agosto alle 19.30
Museo Tommaso Campailla
Piazza Campailla (dietro Piazza Matteotti)
Modica, Italy
L'iniziativa è realizzata con il sostegno di:
COMUNE DI MODICA Assessorato al Turismo
PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA
CAMERA DI COMMERCIO DI RAGUSA
Ingresso libero
Salvatore Santoddì nasce a Caltagirone, dove vive attualmente e lavora, nel 1978. Allievo di Salvo Russo, si diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Catania in pittura e consegue la
specializzazione ad indirizzo didattico in Arte e immagine. E’ insegnante presso la scuola secondaria di I grado. Nella suggestiva serie di lavori che costituiscono il suo percorso artistico,
partendo dall'osservazione del suo luogo d'origine, egli ritrova una ricchissima stratificazione di culture differenti e spesso contrapposte, da quella greca e normanna a quella araba
-appartenente alla storia siciliana, fino a toccare i principi fondamentali delle religioni orientali, e in particolare del buddismo: un incontro dove accanto alle immagini del passato in cui la
spiritualità, il sogno, la memoria, la mistica si materializzano nelle chiese e nelle cattedrali che appaiono in ricostruzione, compare la visione del futuro.
La mostra è visitabile fino al 10 agosto tutti i giorni feriali escluso il lunedì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; nei giorni festivi dalle 17 alle 20.
Carlo Muratori è un cantautore e uno studioso di tradizioni popolari che vive a Siracusa, sua città natale. Ha cominciato a dedicarsi allo studio della cultura popolare siciliana negli anni
settanta, collaborando con Antonino Uccello all’interno della Casa Museo di Palazzolo Acreide.
Nel 1977 forma I Cilliri, un gruppo musicale di folk-revival. Con I Cilliri ha eseguito decine di concerti in tutta la Sicilia ed ha inciso due album. Dieci anni dopo inizia la
sua carriera da solista, muovendosi alternativamente su due versanti: la ricerca e ri-esecuzione di musica popolare e la composizione di nuova musica d’autore in lingua, dialetto ed altri idiomi.
Oltre a lavorare per il cinema e per il teatro, la sua attività artistica lo vede impegnato anche nell’organizzazione e nella direzione di Eventi-Rassegne musicali.
Insignito del "Premio Città di Loano 2009" con La Padronadel Giardino, a Marzo del 2008 tiene una trionfale tournèe nel Quebec in Canada e presenta il suo nuovo cd al mitico
“Joe’s Pub” di Manhattan a New York registrando il tutto esaurito.
Date prossimi concerti:
15 luglio 2011 a Siracusa (Arena Maniace) ore 21.30
29/30/31 luglio 2011 a Gravina di Catania – CT (Anfiteatro comunale) ore 21.30
2 agosto 2011 a Villarosa – EN (Anfiteatro) ore 21.30
6 agosto 2011 a Palazzolo Acreide – SR (Piazza del Popolo) ore 21.30
10 agosto 2011 a Modica – RG (Cava di pietra franco) ore 21.30
9 settembre 2011 a Rovigo – (Auditorium CEN.SER.) ore 21.30
SR, 25 giugno 2011 - ORTIGIA IN JAZZ: IL GRANDE JAZZ FRANCESE
sabato 25 giugno ore 20.30
c/o Antico Mercato di Ortigia (via Trento 2 - Siracusa)
JEAN PIERRE COMO TRIO:
JEAN PIERRE COMO - pianoforte
ALDO ROMANO - batteria
JERÔME REGARD - contrabbasso
Opening: Rino Cirinnà (sax) - Seby Burgio (piano)
Tappa a Siracusa nella splendida cornice dell’Antico Mercato di Ortigia del tour di tre date in Sicilia organizzato dall’Associazione CREA E20 nell’ambito della IV edizione di “Suona Francese”,
festival di musica attuale promosso dall’Ambasciata di Francia in Italia in collaborazione con l’Institut français e con il sostegno della fondazione Nuovi Mecenati e della SACEM (Società
francese di autori e compositori). Jean Pierre Como, pianista e compositore francese di origini italiane, ha registrato e suonato con i migliori jazzisti in circolazione. Considerato uno degli
artisti di punta del panorama jazzistico europeo, JP Como ha da poco pubblicato un cd dal titolo “Répertoire” ricevendo ottimi consensi. Il batterista italo-francese Aldo Romano, uno dei nomi
storici e più importanti del jazz internazionale, si è fatto conoscere ed apprezzare negli anni suonando al fianco di Keith Jarrett, Michel Petrucciani, Don Cherry, Gato Barbieri, Dexter Gordon,
Johnny Griffin, solo per citarne alcuni. Il trio è completato da Jerôme Regard contrabbassista tra i più richiesti nella scena contemporanea, spesso reclamato da Pat Metheny durante i suoi tour
in giro per il mondo. Jean Pierre Como presenterà in esclusiva italiana il suo nuovo Album dal titolo “Répertoire”. Un concerto raffinato, energico ed eclettico allo stesso tempo, imperdibile per
gli amanti del jazz intriso di vero groove.
Noto, Teatro Vittorio Emanuele - 5/6 MAGGIO 2011 - "DOPPIO GIOCO o il mondo al di là dello specchio"
DOPPIO GIOCO o il mondo al di là dello specchio
con Valentina Salerno
e con Leandro Catera
Jacopo Battiato
Giuditta Battiato
Enrico Beninato
Olimpia Fallico
Corrado Morale
Matteo Napolitano
Paolo Vasile
figurante Rachi Weidmann
parole di Mariangela Gualtieri
costumi Rosanna Monti
light designer Renzo Di Chio
elaborazione sonora Saverio Damiani
realizzazione maschere, elementi di scena e attrezzeria Giuseppe Bonfiglio e Giuseppe Favaloro
assistente regia e produzione Andrea Castiglione
sartoria Bice Minori (Roma) e Sartoria Scollo (Noto)
calzature Sacchi (Firenze)
produzione Fondazione Teatro V.E. di Noto
regia, ideazione dello spazio e partitura fisica Corrado Russo
DOPPIO GIOCO o il mondo attraverso lo specchio è l’esito conclusivo del laboratorio teatrale per ragazzi. Un laboratorio nato sin dall’inizio con l’idea di coinvolgere i partecipanti (tra gli
8 e i 12 anni) in un’esperienza di messa in scena che passasse attraverso alcuni dei principi fondamentali del teatro. Non uno spettacolo per l’infanzia, ma destinato ad un pubblico misto,
adulti e ragazzi. Abbiamo lavorato sul significato del doppio, ossia dell’essere che si sdoppia e si moltiplica all’infinito. E lo abbiamo inserito in un contesto onirico prendendo a pretesto
alcune suggestioni tratte da “Alice attraverso lo specchio” di Lewis Carroll. Ne è scaturito uno spettacolo diviso in quadri, riscritto ex novo grazie all’apporto e al lavoro collettivo dei
piccoli interpreti.
"Discuteremo del progetto Cineama e del cinema al tempo del web
e infine insieme parleremo della raffinata e melanconica Sofia Coppola.
Seguiteci su http://radiorush.tumblr.com/
Per saperne di più visita http://www.cineama.it/"
Noto, 8 aprile/8 maggio 2011 - "Anima" di Alberto Grande (mostra di pittura)
Anima di Alberto Grande, 8 aprile/8 maggio 2011
Inaugurazione: 8 aprile alle 20.00
Galleria Civica, ex Convento dei Gesuiti
C.so V. Emanuele 91, Noto (SR)
Presentazione critica Costanza Messina e Salvatore Santagati
A cura di Vincenzo Medica
“Abbiamo il piacere di incontrare Alberto Grande, architetto, pittore, designer e scrittore, le cui opere nascono e si presentano
nel territorio siciliano, e non solo. Dal 1990 in poi, numerose mostre contraddistinguono la sua vita artistica, così come disparate partecipazioni a Eventi di richiamo nazionale, tra cui
l’Infiorata di Noto. E nella “Città del Barocco”, è stato di recente presente, presso il Teatro Comunale Vittorio Emanuele, con la Personale di pitture dal titolo Gli sguardi del
sé. «Il volto è visto come rappresentazione dell’essenza dell’individuo» – scrive l’artista in una nota critica di presentazione alla galleria di opere – «che plasma e permea di sé la
fisionomia della persona, intervenendo a completamento dell’opera cromosomica affidataci dalla natura: il sé si manifesta visivamente attraverso la nostra fisionomia». L’arte di Alberto Grande
oltrepassa i confini europei, giungendo negli Stati Uniti. È autore, infatti, della Collezione Casa per Modern Living di Los Angeles, realizzata tramite accostamenti di tessuti pregiati,
contrastanti tra loro: un miscellaneous ricercato nella sobrietà di un’eleganza coinvolgente e di globale eloquenza” (Dall’intervista ad Alberto Grande di Gabriella Mauciere, in
“Kiamarsi” Anno 2, N. 4/2009).
“Alberto Grande, laureato in architettura a
Firenze, ha proseguito la sua formazione tra Milano e Parigi, prima di operare, in maniera indipendente, presso lo studio di famiglia. Esercita con successo la professione di architetto
prevalentemente in Sicilia, con frequenti incursioni all’estero. Come designer ha creato una linea luxury per un rinomato showroom di Los Angeles. Il tratto distintivo di ogni sua
creazione consiste nella semplicità e nell’eleganza. Le sue opere pittoriche, nonostante le numerose mostre in Italia ed all’estero, rimangono volutamente un’espressione incontaminata da esigenze
di mercato, voce interiore materializzata al di là di qualsivoglia obiettivo commerciale, purezza interiore esteriorizzata, manifestazione di un processo catartico espresso con una eleganza mai
formale, di energia pura, di linguaggio interiore mai mediato da regole. Le sue opere sono state pubblicate su riviste di livello internazionale, quali “AD architectural digest”.
Anima
nei luoghi dove tutto è niente, dove il niente è tutto
paesaggi interiori, sofferenza, crescita, capacità di valutare e cogliere gli accadimenti in una prospettiva di ampio, veramente
ampio, respiro, finalizzata alla crescita interiore
da qui i “graffi” dell’anima: quegli accadimenti che provocano grande sofferenza,
quel “senso della morte” peculiarità di ogni artista, che presuppone perdita,
cambiamento sfociando però in arricchimento
quelle “suture” dell’anima, che ricompongono l’identità,
rinnovata di volta in volta dai graffi subiti, vissuti, elaborati e dunque “suturati”
i ritratti: ossia l’aspetto esteriore dell’essere umano,
la fisionomia come espressione dell’interiorità.
La mostra, dal titolo Anima si compone di 12 opere astratte realizzate su legno con colori acrilici, e di 6 ritratti a
matita su carta.
Tutte le opere sono state selezionate tra quelle realizzate dall’artista nel 2011, come espressione di un momento esistenziale
profondo, di una fase di superamento interiore di notevole intensità, che ha canalizzato le energie sane proprio verso questa forma espressiva”.
Catania, 15/03/11 - Jammin' Voices: Stefania Patanè e...
Jammin' Voices: Stefania Patanè e...
Catania, 15/03/2011
Enola Jazz Club, Catania
"Una jam session dedicata alle voci: momenti di incontro tra cantanti e strumentisti in un territorio musicale dai confini allargati ("non solo jazz"), e
momenti di incontro di sole voci in libera improvvisazione.
Prossimo appuntamento: martedì 15 marzo.
Special guest: Sandro Maccarrone (guitar)"
Minerbio (BO), 25/02/11 - Teatro Comunale - "LUANA PRONTOMODA"
LUANA PRONTOMODA
di e con Marinella Manicardi
improvvisazioni al violino di Miche Tintoni
spazio Davide Amadei
musiche Antonia Gozzi
produzione Moline/Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna
"Luana è una magliaia della Bassa Padana tra Carpi e la nebbia che racconta il suo lavoro e la storia che questo nasconde. Una
storia che comincia dalle trecce di paglia, con cui si fanno cappelli e borse, passa per il lavoro nelle risaie e continua con le maglie esportate in tutto il mondo, fino alla perduta
competitività a causa di un mercato inondato dalle produzioni a basso costo di manodopera. Un monologo di quotidiana semplicità nato grazie alla scoperta di un archivio di foto in bianco e nero
trovate al Museo etnografico di Carpi. Tra personaggi reali e inventati Marinella Manicardi restituisce la voce a una memoria storica al femminile alle soglie del miracolo economico".
Palermo, 24/02/11 - Auditorium Teatro DANTE - "Lo Spettacolo" Morto di fame e sonno, pieno d’amor
“Lo Spettacolo" Morto di fame e sonno, pieno d’amor, scritto e diretto da Fabrizio Paladin con Alessia Spatoliatore.
"Lo Spettacolo" riporta in scena con grande professionalità la Commedia dell’Arte e viene presentato appunto in occasione della Giornato Mondiale della Commedia dell’Arte.
Gli ingredienti: una Zagna siciliana incontra uno Zanni veneto, entrambi disperati per la fame; lui viaggia insieme al suo capitano, lei... è serva di un padrone tanto innamorato quanto incapace
di palesare il suo amore. Una serie di divertenti equivoci creeranno l’intreccio.
Una pièce esplosiva grazie all’estrema versatilità della coppia di attori in scena, i quali interpretano più di una decina di personaggi. Preparatevi allo stupore e alle risate! Lo spettacolo,
che ha riscosso grandi successi in America ed in Europa, viene rappresentato per la prima volta in Sicilia.
FABRIZIO PALADIN è nato a Treviso. Il suo primo libro "Il Teatro e la Maschera" è stato pubblicato nel 2008 da Firenze Libri.
E' Maestro di Commedia dell'Arte all'Accademia Internazionale Officina Teatrale di Catanzaro. Lavora come attore, drammaturgo, regista e insegnante da più di dieci anni in ambito nazionale ed
internazionale (Japan, Hawaii, Germany, Austria, Ukraina, Portugal, United States).
Milano - "Impressionisti in mostra a Palazzo Reale", dal 02/03/2011 al 19/06/2011
"Dal 2 marzo al 19 giugno presso Palazzo Reale, ci sarà la prima tappa dell’eccezionale e inedito tour mondiale dei capolavori della famosa collezione americana del Sterling and Francine Clark
Art Institute, di Williamstown, Stati Uniti, che comprende grandi opere francesi del XIX secolo.
La bellissima mostra, dal titolo "Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark" espone ben 73 opere dei più grandi maestri francesi, sarà infatti possibile ammirare stupendi dipinti di
Pierre-Auguste Renoir, Claude Monet, Edgar Degas, Édouard Manet, Berthe Morisot e Camille Pissarro".
Genova - Teatro Hop Altrove, 3/4/5 febbraio 2011: "La stazione, e altri paesaggi"
LA STAZIONE, E ALTRI PAESAGGI
con Marinella Manicardi
testi di Giovanni Francesco Straparola
O. Henry
Enrico Morovich
Leonora Carrington
Patricia Higsmith
Marina Mizzau
Marcello Fois
3, 4 e 5 febbraio 2011
Teatro Hop Altrove, Genova
«Ci sono storie che rimangono nella
memoria come icone. Alcune per poco tempo, altre stanno appese lì per anni e ogni volta che le racconti rinvengono, come un tessuto che lavato e stirato riprende i bagliori da nuovo. Chissà
perché ti resta in testa quella storia lì e non un’altra: a volte per il soggetto importante, come “La stazione” di Fois, sulla bomba del 2 agosto 1980 a Bologna, ma non sempre è così. A volte è
per la spudoratezza di personaggi come Madonna Modesta, di Straparola, che avvia un piacevolissimo commercio di scarpe. O perché la banalità di una situazione che scivola ridendo verso il
tragico, “Il cartoccio di funghi” di Morovich per esempio, ti sorprende ogni volta. Il bello delle storie brevi poi è che ti permettono di passare da un paesaggio all’altro cambiando velocemente
il punto di vista, costruendo con parole e stili diversi, mondi diversi. Il bambino rimane appeso alle labbra di chi parla e vede parole diventare casa, strade, persone. E’ un teatro elementare e
intimo, che cambia scena con il cambiare dello stile narrativo. Questo mio repertorio di storie potrebbe quasi leggersi come una auto-biografia apocrifa. Una Madonna fiorentina affascinata
dalle scarpe degli uomini e l’equilibrio precario di Rita che deve partire per New York, una hostess con zatteroni altissimi che sparisce nel nulla e la bomba alla stazione di
Bologna raccontata da un testimone involontario. Questi e altri personaggi portati in scena da Marinella Manicardi che torna a Genova, dopo il successo dei suoi “Luana prontomoda” e
“Anna Cappelli”»
Siracusa, 20 gennaio 2011: Marco Cappelli in concerto
"L’Associazione Culturale CREA E20 è lieta di presentare:
Giovedì 20 Gennaio 2MILA11
Antico Mercato di Ortigia (SR) - ingresso gratuito
ore 21,30
Concerto MARCO CAPPELLI - The Italian Surf Academy | USA/IT
Marco Cappelli – chitarra
Luca Lo Bianco – contrabbasso
Francesco Cusa – batteria
Il sound fiammeggiante dall'american dream degli anni ‘60 e ‘70, reinterpretato da uno straordinario trio di improvvisatori. Il chitarrista napoletano domiciliato da
tempo a New York, protagonista di un singolare percorso artistico – che lo vede oramai passare con disinvoltura dall’esecuzione della scrittura musicale più rigorosa alla pratica
dell’improvvisazione – che lascia confluire nelle sue esecuzioni le eterogenee esperienze musicali di cui si va arricchendo, proponendo programmi che gettano un ponte fra il repertorio
contemporaneo tradizionale e la più ardita sperimentazione. Nel progetto The Italian Surf Academy “fingendo" di rivisitare il patrimonio tradizionale americano degli anni ’60 e ‘70, sviluppa quel
suono downtown, ormai celebrato marchio di fabbrica, che ha assimilato sperimentando al fianco dei più importanti nomi dell’area newyorchese, da John Zorn a Marc Ribot, Elliott Sharp, Anthony
Coleman, Adam Rudolph… solo per citarne alcuni. Il suo EGP (Extreme Guitar Project), 10 brani originali a lui dedicati da compositori della scena Downtown di New York, già registrato in cd per
Mode Records nel 2006, diventa una serie di Nuove Musiche per sola chitarra che Marco Cappelli curerà per la prestigiosa casa editrice Edition Peters".
Avola, 18 dicembre 2010: Inaugurazione del Mercato – sede della Biblioteca "G. Bianca"
Si terrà Sabato 18 dicembre alle 19:30, l'Inaugurazione dei locali restaurati del Mercato comunale e della riapertura della Civica Biblioteca "G. Bianca".
Nell'occasione verrà altresì presentata l'esposizione fotografica permanente "Il Mercato e la sua Gente", realizzata con la collaborazione dell'Associazione Turistica PRO LOCO, a cura di
Francesca Gringeri Pantano.
Il locale della Scuola Media Statale “G. Bianca” «era sito in Via Manin: dapprima era il Monastero dei Benedettini, in seguito fu adibito alle Scuole Tecniche, cioè
l’Avviamento, all’interno del di cui atrio si teneva il quotidiano Mercato ittico ed orto-frutticolo (…). Nel 1963, il suddetto plesso diventa Scuola Media Statale con il nome di Giuseppe Bianca
(…), botanico avolese del XVIII secolo. Per ragioni igienico-sanitarie, il Mercato viene soppresso»; il Mercato Comunale, il Municipio, il Teatro Comunale e la Torretta della Piazza, opera
edilizia di stile neoclassico conseguita verso la fine del 1800, sono stati realizzati dall’ingegnere Salvatore Rizza (cfr. pag. 63 e pag. 130 in La moneta avolese delle Salinelle di
Gabriella Mauciere, Paginascritta Edizioni 2010).
(a cura della Redazione di Paginascritta Edizioni)
4 dicembre 2010 - Presentazione del libro "La moneta avolese delle Salinelle" di Gabriella Mauciere, Paginascritta Edizioni 2010 su Radio Dimensione Suono Avola
Presentazione del libro La moneta avolese delle Salinelle di Gabriella Mauciere, Paginascritta Edizioni 2010, ISBN 978-88-96907-00-9
FM 96,00 Mhz
Ascolta online: http://www.rdsavola.191.it/
Catania - Due concerti a dicembre 2010 del chitarrista jazz Giuseppe Mirabella
Prima data: 2 dicembre al Fogher jazz club di Piazza Armerina, Enna
Seconda data: 10 dicembre all’ENOLA Jazz Club di Catania
Giuseppe Mirabella nasce ad Enna nel 1972. Inizia lo studio della chitarra da autodidatta e successivamente studia armonia con il pianista Giovanni Mazzarino.
Nel 1999, frequentando i corsi di UMBRIA JAZZ a Perugia, vince la borsa di studio della prestigiosa BERKLEE SCHOOL di Boston. Nella stessa occasione è ulteriormente premiato come miglior
chitarrista dei corsi.
Nel 2001 consegue la laurea in Ingegneria Informatica presso l’Università di Catania. Nello stesso anno vince il “CONCORSO INTERNAZIONALE EDDIE LANG”, massimo riconoscimento in Italia per giovani
chitarristi jazz e suona come ospite su RAI DUE.
Ha suonato e collaborato tra gli altri con Reggie Johnson, Adam Nussbaum, Ira Coleman, Adriane West, George Robert, Tom Kirckpatrick, Dado Moroni, Francesco Cafiso, Franco Cerri, Gianni Basso,
Giovanni Mazzarino, Dino Rubino, Stefano Di Battista, Falvio Boltro.
Ha suonato in alcune delle più importanti rassegne jazzistiche italiane: Euro Jazz Festival di Ivrea (2009), Baluardo della cittadella di Modena (2008), Festival di Busto Arsizio (2009), Palazzo
Ducale di Genova (2008), Bari Estate 2008, Pavia 2008, Vittoria Jazz Festival 2009.
Insegna Chitarra Jazz presso il C.E.S.M. di Catania e collabora con la facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania nella quale svolge attività didattiche e seminari inerenti i segnali audio
e l'Informatica Musicale.
E' inoltre titolare delle cattedre di chitarra jazz e musica di insieme nei seminari estivi della rassegna PIAZZA JAZZ assieme a musicisti quali Adam Nussbaum, Maria Pia DE Vito, Marco Panascia,
Giovanni Mazzarino, Orazio Maugeri.
Attualmente si esibisce in Italia e resto d'Europa con il gruppo del pianista DADO MORONI che include ALDO ZUNINO e ALVIN QUEEN e con il nuovo quintetto di GIOVANNI MAZZARINO, che include ADAM
NUSSBAUM, DINO RUBINO e MARCO PANASCIA.
Edizione speciale questa per UMBRIA JAZZ WINTER. La versione invernale del Festival diventa maggiorenne. Un traguardo importante per questa manifestazione, nata nel 1993, che si è ritagliata un
posto molto particolare nel panorama dello spettacolo italiano, non solo del jazz.
Molti i nomi importanti in programma: l'eccezionale duo pianistico Stefano Bollani e Chick Corea, il nuovo progetto di Paolo Fresu con Gianluca Petrella, la Brass Bang, Danilo Rea, Roberto Gatto,
Renato Sellani, Joe Locke con Dado Moroni e Rosario Giuliani, Ray Anderson con una super band, Alfredo Rodriguez, scoperto nell'ultima edizione estiva di Umbria Jazz, la cantante statunitense Dee
Alexander e molti altri. Serata conclusiva in collaborazione con Musica Jazz e il "TOP JAZZ 2010", i migliori musicisti vincitori del referendum indetto annualmente dalla più prestigiosa rivista
jazz italiana.
Noto - VOLALIBRO - IL FESTIVAL DELLA CULTURA PER RAGAZZI, dal 12-Nov-10 al 21-Nov-10
“Volalibro” sempre più in alto. La terza edizione si svolgerà dal 12 al 21 novembre 2010, indirizzato a tutte le scuole studenti dai 5 ai 25 anni.
“Il Festival della cultura per ragazzi nato per fornire agli studenti stimoli e strumenti nuovi per crescere ed affrontare la società in maniera critica”, così lo presenta la sua organizzatrice
la dott.ssa Corrada Vinci. Ospiti d’onore Roberto Vecchioni, Oliviero Bea, Enzo Maiorca, che terranno dei workshop con i ragazzi. Il Vescovo di Noto mons. Antonio Staglianò e don Fortunato di
Noto saranno animatori di un dibattito sulla Bioetica. Sarà presentato il libro sui luoghi italiani Patrimonio Unesco dal titolo “I Mirabolanti viaggi di Nicky Stoppino” di Luigi dal Cin.
Interverrà anche Giuseppe Roma, Direttore del Censis. I temi che saranno affrontati: interculturalità, fede, legalità, bioetica. Novità di quest’anno i laboratori archeologici organizzati
dall’Associazione culturale “Escursioni Iblee”. L’Archeologa netina, dott.ssa Laura Falesi, condurrà laboratori di Archeologia sperimentale, presso l’area attrezzata della Villa Romana del
Tellaro. Fra i vari laboratori è stato scelto quello che prevede la realizzazione di un mini-mosaico, “Emblema”, che offre la possibilità ai giovani partecipanti di avere un primo approccio con
questa tecnica artistica che ha lasciato nella nostra storia e nella nostra Sicilia tesori di valore inestimabile fra cui i Mosaici Romani della Villa del Tellaro a pochi chilometri da Noto.
INFO
www.volalibro.it
www.villaromanadeltellaro.com
segreteria Ass. Pro Noto
www.pronoto.it
Comune di Noto www.comune.noto.sr.it
Bologna - LA SCENA A VENIRE - Il teatro di Luigi Gozzi
Convegno - giovedì 28 ottobre 2010, ore 15 Palazzo Marescotti/Salone Marescotti via Barberia 4 - Bologna
"partecipano
Fernando Bollino, Andrea Calzolari, Marcello Fois, Alberto Gozzi, Caterina Gozzi, Gerardo Guccini, Marinella Manicardi, Paolo Puppa
coordina GIUSEPPE LIOTTA
Docente “storico” del Dams fin dagli anni della sua fondazione, ma anche drammaturgo, regista, impresario teatrale, saggista raffinato e insigne, qualche volta anche attore nei suoi
spettacoli, Luigi Gozzi verrà ricordato attraverso il contributo critico di colleghi, compagni lavoro, amici che hanno seguito da vicino il suo viaggio teatrale, che sembrava coincidere
straordinariamente con la sua vita di tutti i giorni, con curiosità e passione ammirandone il rigore intellettuale e civile, l’ironia costante, la tenace etica professionale. Nel corso
dell’incontro, verrà presentato il ”numero doppio” della Rivista “Studi di Estetica”, interamente dedicato a Luigi Gozzi.
Ferrara: 3 - 24 ottobre e 12 novembre tre appuntamenti con atmosfere rinascimentali, contrade, spettacoli e tradizione nei palazzi ferraresi
Tra "Amore, armi e festa" il Rinascimento torna a vivere nelle più belle dimore degli Estensi. Con tre appuntamenti in altrettanti palazzi storici della città le contrade del palio porteranno
ferraresi e turisti ad assaporare atmosfere d'altri tempi, tra animazioni, spettacoli e narrazioni ispirati alle vicende della vita di corte e ai versi dei grandi poeti di casa nostra.
Organizzato dall''Ente Palio, in collaborazione con i Musei civici di Arte Antica e con la Provincia, il calendario delle iniziative si aprirà domenica 3 ottobre alla palazzina di Marfisa d'Este
con una serie di visite guidate dal titolo "In compagnia de amore", alle 15, alle 16 e alle 17 a cura di Guido Antonioli. Teatro del secondo appuntamento, domenica 24 ottobre, sarà invece il
castello estense dove, dalle 11 alle 17, i visitatori potranno incontrare nelle varie sale rappresentazioni, musiche e giochi dedicati a "L'arte delle armi". A concludere il ciclo sarà invece una
serata di animazioni teatrali nel Salone dei Mesi di palazzo Schifanoia, venerdì 12 novembre alle 21, con introduzione a cura del docente dell'Università di Ferrara Marco Bertozzi.
"Con questi appuntamenti – ha spiegato stamani in conferenza stampa il presidente dell'Ente Palio Vainer Merighi – intendiamo offrire ai ferraresi e ai visitatori un modo nuovo per apprezzare
l'arte della nostra città, rendendola più viva e comprensibile, con spettacoli e rappresentazioni, ma anche con spiegazioni di esperti conoscitori. Il tutto con l'obiettivo, da parte dell'Ente
Palio di dare un ulteriore contributo allo sviluppo turistico ed economico di Ferrara e di valorizzare ancora più il nostro Palio, da sempre noto come una manifestazione 'gentile', volta al
recupero dei valori culturali del territorio".
"Si tratta – ha aggiunto l'assessore comunale Aldo Modonesi – di una nuova dimostrazione di quella volontà di continua crescita e innovazione che negli ultimi anni ha condotto il nostro Palio,
verso un'apertura a 360 gradi sulla città. Grazie all'impegno tanti giovani e meno giovani, le contrade sono infatti attive tutto l'anno con manifestazioni, feste e iniziative di riconosciuta
qualità, senza dimenticare le vittorie di importanti competizioni nel territorio nazionale. A loro va il ringraziamento dell'Amministrazione, esteso anche alla Provincia e ai Musei civici d'Arte
Antica che con il loro direttore Angelo Andreotti hanno dimostrato ancora una volta la volontà di mettersi in gioco, adottando una visione dinamica del patrimonio della nostra città". "L'arte –
ha infatti confermato Andreotti – va usata con mente, spirito e cuore e per farlo occorre che ci sia l'abitudine da parte di sempre più persone ad entrare negli spazi museali e a tornarci più
volte, anche in occasioni! come quelle offerte dall'Ente Palio".
PARIGI – Gli anni meravigliosi/Impressionismo contro Salon - Rimini, Castel Sismondo - 23 ottobre 2010 - 27 marzo 2011
La Mostra
"Mentre Bouguereau e i suoi amici imperversavano al Salon parigino, all’inizio degli anni sessanta del XIX secolo, quattro giovani pittori allora quasi sconosciuti, e tutti più o meno
transitati dall’atelier di Charles Gleyre, cominciavano la loro lunga strada che li avrebbe portati a modificare profondamente il senso della pittura in Francia e in Europa nel decennio
successivo. Sentivano forte la scossa nuova che alla pittura era venuta da Corot e Courbet da un lato e Manet dall’altro. Sentivano il corpo vivo e vero della natura davanti ai loro occhi, la
luce e il colore trasmettersi in modo diverso. Entro la misura di un’evocazione che non doveva più garantire il riferimento a quella sorta di coreografia storica che per primi gli artisti di
Barbizon avevano mostrato di voler scardinare. Ma non era soltanto un discorso, certo per immagini, rivolto al paesaggio, perché tutti e tre quei pittori avevano indicato con forza come l’impatto
della realtà sullo sguardo radicalmente modificava anche l’immagine di un volto, di un corpo, di una figura.
Quando William Adolphe Bouguereau presenta, al Salon del 1864, con il numero di catalogo 217, la sua grande Bagnante (oggi al Museo di Gand e presente in questa esposizione), non fa
altro che tener viva quella lezione raffaellesca che egli aveva portato all’estremo limite di una lisciatura di pelle quasi diafana, apparentemente immobile e priva di vita nella sua perfezione.
E che nell’essere addirittura troppo perfetta, tendeva alla cimiterialità. Nei medesimi anni, da un altro spalto di storia nella stessa Parigi di Bouguereau, Edouard Manet dipinge un’ampia tela
che nell’essere identica quanto a soggetto rappresentato, se ne distanzia fino ad apparire come la nascita definitiva di un nuovo mondo della pittura, che per lungo tempo però si sviluppa
parallelamente all’arte del Salon. Le Bagnanti sulla Senna, nel loro essere laica, laicissima rappresentazione di un corpo, e sua ostensione su un ricciolo di fiume dai tenui
fumi colorati quasi tizianeschi, nascono a quella inedita pittura come rappresentazione del visibile e del veduto (Antonin Proust che ci racconta come Manet scrutasse, lungo la Senna ad
Argenteuil, donne che uscivano dall’acqua, per farne infine un grande nudo) e come impatto vivido e poetico della quotidianità. La bagnante non era più, come in Bouguereau, icona di una staticità
che proveniva dal mondo della statuaria quasi. E in questo senso un utile parallelo potrebbe essere fatto con Jean-Baptiste-Paul Cabet e per esempio la sua versione di Susanna al bagno
esposta al Salon del 1861. La bagnante era invece per Manet parte viva del mondo, e la sua pelle non più diafana ammetteva il peso della vita. E mentre Manet compiva questi passi di una
sconvolgente modernità, i quattro giovani pittori venivano nominati come école du plein-air. Scuola senza esserlo, come si vedrà in seguito e anche molto bene in questa mostra. Ma
Pissarro, Monet, Renoir e Sisley cominciavano a dare al paesaggio un volto nuovo, percorso senza sosta dalla forza della luce e del vento che spettina le nuvole. Che faceva del colore un punto di
inarrivabile consistenza, rovesciando in questo modo il ruolo anche dell’ombra. E al principio del decennio successivo, quando venne preparandosi la prima delle otto rassegne impressioniste, i
piccoli villaggi attorno a Parigi furono il teatro, vibrante quant’altri mai, di una devozione totale alla luce e al colore. I nomi di quei villaggi sono passati alla storia della pittura, da
Argenteuil a Louveciennes, da Marly a Pontoise. Essi sono come parole incise una volta per sempre, perché la visione della natura, sotto l’impulso soprattutto di Monet, vi mutò in maniera piena e
totale. Non si trattava più d’inventare un mondo, quanto piuttosto di guardarlo, amarlo, farlo proprio. La visione diventava ciò che l’occhio fisico comunicava all’occhio interiore.
Eppure la storia del Salon, più che non si creda, è storia anche di partecipazioni da parte di tutti i giovani pittori impressionisti, che ovviamente vedevano in quel luogo lo spazio per
una possibile affermazione. Pur contraddicendo con le loro opere il senso di una stucchevole musealizzazione. Ma per esempio Bazille, a proposito di un suo quadro accettato al Salon del
1870, non riesce a trattenere l’entusiasmo: «Tutto il mondo lo vede e ne parla. Molti ne dicono più male che bene, ma insomma sono lanciato.»
E la mostra di Rimini vuole indagare, per la prima volta in Italia, e facendo ricorso a circa novanta opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, proprio questo capitolo
affascinante, quando il nuovo giunge e un grande muro viene opposto a quel giungere. Ma anche quando attraverso quel muro, il muro del Salon, passa il fascino che accende e accompagna la
dimensione della pittura. Non a caso Frédéric Chevalier, in un articolo sul Salon del 1877 per la rivista «L’Artiste», e intitolato significativamente L’impressionismo al
“Salon”, dopo avere compiuto un paragone con quanto Giorgione a Venezia e Correggio a Parma fecero per svecchiare «la severità dello stile alto», così prosegue: «L’impressionismo ha finito
per entrare al Salon ufficiale. Da questo punto di vista, analizzando non per partito preso le opere dei diversi artisti contemporanei, ci si rende conto della sua importanza entro il
movimento naturalista dei giorni nostri e si dà il giusto valore agli elementi di rinnovamento che esso contiene.»
Non sarà del resto inutile ricordare come, ovviamente al di là di Manet, al Salon siano stati a più riprese accettati Monet e Pissarro, Sisley e Degas, Bazille e Renoir, Cézanne e
Guillaumin, Morisot e Fantin-Latour, solo per dire dei principali artisti più o meno riconducibili all’impressionismo e tutti presenti in questa mostra, anche con opere precisamente esposte nei
Salon o rifiutate nella loro partecipazione. Tra gli altri, soprattutto Corot e Daubigny dalla Giuria ufficiale del Salon, spingevano affinché i rappresentanti della giovane
pittura francese fossero accolti tra le alte cimase. La mostra quindi, articolandosi in tre sezioni di carattere tematico (la prima Volto, corpo e figure, la seconda Nature
sospese, la terza Lo specchio della natura) pone a confronto sui medesimi soggetti i pittori del Salon con gli impressionisti e prima di loro gli artisti legati a Barbizon.
E lo fa anche dopo una lunga ricerca di opere sparse in molti musei francesi di provincia, che detengono dipinti, talvolta di grande formato, dei pittori legati al mondo ufficiale e che mai si
vedono nelle mostre. Di modo che quello che alla fine risulti sia un vero capitolo della storia artistica in Francia nella seconda metà del XIX secolo.
Perché l’esposizione tocca proprio questo periodo, con il suo punto d’avvio però legato a un famoso quadro di Ingres del 1800. Dipinto nel dicembre del 1800, dunque da un Ingres appena ventenne,
il Torso maschile rappresenta, secondo le parole di Vincent Pomarede, «un approccio realista e sensuale al corpo umano, unito a un lavoro raffinato sulla luce e sul modellato e a una
perfetta sapienza di tocco. E già a questo punto traspare la sua idea successiva sulla realizzazione del corpo, che rifiuta i principi dell’anatomia a favore della naïveté e
dell’impressione suscitata dal modello.» Questo precoce dipinto, concesso in prestito dall’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, e che proprio per le ragioni di immediata modernità
addotte da Pomarede aprirà la rassegna riminese, entro i dettami dell’Accademia ma già aperto con lo sguardo sul futuro, venne realizzato da Ingres per partecipare, come in uso tra gli allievi
dell’Accademia, al concorso denominato della “demi-figure peinte”. Tradizionalmente chiamato “Prix du torse”, venne creato nel 1784 da Maurice Quentin de La Tour. Nell’edizione del 1800, Ingres
colse il primo premio, che gli venne consegnato il 2 febbraio 1801.
Ingres che rappresenterà per molti, nel campo della figura e del nudo da Gérôme a Bouguereau e da Dugasseau a Cabanel come ben si vedrà a Rimini, il fondamentale, e certamente ineludibile,
riferimento. Fino a quel celeberrimo dipinto di Bazille, uno dei caposaldi del nascente impressionismo, La Toilette, rifiutato al Salon del 1870 e che chiude la parte dei nudi
nella mostra di Castel Sismondo. Questa prima, foltissima sezione ha molti altri punti di forza. Dai corpi sacri distesi da Henner a Bonnat, nella luce fosca di una rivelazione fortemente
spirituale e sofferta, fino ai veri e propri ritratti, che da rappresentanti del Salon come Delaunay e Baudry, Bonnat e Carolus-Duran, Bertrand e Couture, attraverso il sublime passaggio
di Corot e Courbet, tra l’altro con quel suo capolavoro indiscusso che è La filatrice addormentata del 1853, giunge alla strabiliante stagione impressionista con Manet e Degas,
Fantin-Latour e Renoir, Cézanne, Caillebotte, Morisot, Bazille e Gauguin fino alla scultura di Rodin. E infine da non dimenticare la sosta su alcuni autoritratti, da Ingres a Fantin-Latour e
Guillaumin.
La seconda sezione, dedicata al tema della natura morta, lavorando ancora sul confronto tra gli artisti del Salon e gli impressionisti, così collocati in una continuità sulla parete e
sul puntuale raffronto, affianca il principale pittore accademico di natura morta, Bonvin, con una notissima natura morta di Bazille. O sul tema dei fiori, Maisiat e Benner a Fantin-Latour e
Renoir, a Pissarro e Gauguin, assieme a nature morte di frutta e oggetti di Manet e ancora Renoir, Monet e Cézanne, entro i confini di un genere che pur meno frequentato dagli impressionisti non
ha mancato di manifestarsi in molti dipinti splendidi. Perché certamente il trionfo di quella che venne definita la Nouvellepeinture, si celebra nella terza e ultima sezione
della mostra, dedicata al paesaggio. Con uno stacco perfino esagerato se si considera la pittura classica di paesaggio in Francia nel corso del XIX secolo e soprattutto la sua prima metà, ma
certamente con un solco che resta ampio anche nella seconda parte del secolo. Rousseau, Courbet, Millet, Daubigny, Chintreuil, Boudin ma soprattutto Corot rappresentano, con ogni evidenza, il
punto di passaggio tra un prima e un poi e su questo l’esposizione farà la sua opportuna sosta, considerando anche quanto pittori neo-naturalisti o di Salon come Laurens e Busson, Ségé e
Couture, Lepic e Carolus-Duran, Bastien-Lepage e Lhermitte, realizzano sul tema dello sguardo sulla natura.
Anche qui nel confronto dapprima con i precoci paesaggi impressionisti degli anni sessanta dell’Ottocento, come per esempio il grande quadro di Sisley del 1867, ed esposto al Salon di quell’anno,
Il sentiero dei castagni a la Celle-Saint-Cloud, o certe vedute di villaggi in Normandia realizzate da Monet tra l’altro a Honfleur a metà di quel decennio, ma poi prendendo l’avvio
quella strabiliante stagione, gli anni settanta, che sono il pieno e autentico tempo dell’impressionismo. Con Monet, presente in tutto con una quindicina di opere, ovviamente al centro della
scena, nel suo transito da Argenteuil a Vétheuil. E accanto a lui le opere di Pissarro e Sisley, di Cézanne e Renoir, Guillaumin e Morisot, Gauguin e Van Gogh. I dipinti poi di Monet negli anni
ottanta, e ugualmente compresi nella mostra, portano verso quel secondo tempo dell’impressionismo che ne genererà la crisi e una forte modificazione. Quando lo stesso Monet, all’apparire sulla
scena di Seurat, leggermente imiterà il suo procedere. Ma quella diventerà un’altra vicenda, sul cui limitare questa mostra s’arresta".
Roma - SPETTACOLO CONCERTO JAZZ "STORIE IN JAZZ", il 19 settembre 2010
"Uno studio radiofonico collegato in streaming al web,una voce che racconta attraverso i ricordi
di una bambina cresciuta a suon di jazz e di letteratura intessuta di jazz,e tre musicisti.
Un viaggio attraverso suoni e parole,nel jazz,dall’Europa all’America,sua culla,ripercorrendo le storie di alcuni personaggi che il jazz hanno creato,vissuto e trasformato nell’arco di 40
anni,dal 1920 al 1960…
Uno sguardo soggettivo…un’angolatura emozionale…un’avventura nel mondo pieno di ritmo e vita
di questo genere musicale che ha segnato il ‘900 e continua ad evolversi e contaminarsi senza stanchezza…
Romina Bufano,attrice cantante,ha iniziato ad interessarsi di jazz piu’ di 10 anni fa, scoprendo ed invaghendosi di personaggi e storie da portare sul palcoscenico,la prima tappa di questa
avventura inizia quando incontra Marianna Di Mauro,sua la supervisione registica della seconda parte dello spettacolo.Con lei a febbraio 2010 porta per la prima volta in scena la storia di Anita
O‘ Day,una eccezionale cantante Americana bianca che tra gli anni 40 e gli anni 60 ha innovato il modo di interpretare gli standard jazz e collaborato con i piu’ grandi artisti del settore. Poi
sulla sua strada Romina incontra i Gipsy Italien,un trio di giovani e bravissimi musicisti,specializzati in particolare, nella musica jazz di un grande e geniale interprete europeo ,Django
Rheinardt,.Django fu creatore di uno stile nel suonare la chitarra unico ,ed autore del connubio tra il virtuosismo eclettico della musica tzigana di ceppo Manouche , il filone musicale del
walzer Musette francese,e le sonorita’ e la creativita’ espressive dello swing degli anni ’30.
L’ incontro,tra un’attrice e dei musicisti, ha reso possibile l’inizio di questa nuova avventura ,nel desiderio di coniugare musica e parole per raccontare di jazz.
Da qui il nome dello spettacolo,”Storie in jazz”
Speriamo di trascinarvi con noi in questo fiume musicale,impetuoso e perennemente in mutamento!
GIPSY ITALIEN : Giuseppe Civiletti al contrabbasso
Luca Costantini alla chitarra ed eccezionalmente, per me ,…al piano!
Gabriele Giovannini alla chitarra"